Daniel Plesea ( è
stato nominato responsabile nazionale lavoratori romeni dell'ALEI-AGL. A
lui i più grandi auguri di buon lavoro. Visitate il sito dedicato,
http://agl-europa.blogspot.it .
ALEI-AGL E' COMPARTO DI AGL (AGL , Alleanza Generale del Lavoro (confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3886296743, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it )
lunedì 25 marzo 2013
venerdì 22 marzo 2013
SABATO 23.3.2013, ORE 17, MILANO, IL SEGRETARIO GENERALE INCONTRA I LAVORATORI FILIPPINI
Domani, sabato 23.3.2013, alle ore 17, presso la sede AGL di Milano, il Segretario Generale dell'AGL Roberto Fasciani incontrerà i lavoratori e le lavoratrici filippine.
domenica 17 marzo 2013
AUGURIAMO BUON LAVORO AI NUOVI PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO. SI IMPEGNINO A FAR APPROVARE CON URGENZA L'AMNISTIA E UNA SANATORIA DI TUTTI GLI STRANIERI IRREGOLARI CON LA CHIUSURA DEI CIE
Finalmente le due Camere neoelette
hanno compiuto il loro primo atto. L'elezione dei rispettivi
presidenti, due personalità di indiscutibile prestigio: Laura
Boldrini (ex Alto Commissario dell'ONU per i rifugiati) e Piero
Grasso (ex Procuratore nazionale anti mafia). Ci sono piaciuti i loro
discorsi di insediamento nei quali è trasparita l'emozione per avere
da oggi la possibilità di portare a un più alto livello
istituzionale di impegno gli ideali per cui si sono battuti per una
vita. Non è un caso se su queste due personalità si sia formata
(per alcuni a sorpresa) una maggioranza (lasciamo perdere, come si è
insinuato a posteriori,se ciò sia avvenuto con l'ausilio o meno di
qualche franco tiratore, sono particolari se poi tutto è avvenuto a
fin di bene).A parole ci hanno fatto capire come sia per loro venuto
il momento della “buona” politica e hanno fatto esplicito
riferimento al dramma dell'immigrazione clandestina e a quello
dell'insostenibile situazione delle carceri. Hanno, come si dice,
predicato bene. Sono stati il polo attrattivo di una precisa
maggioranza, con un netto orientamento. Bene, esistono alcune
questioni, di emergenza ma anche di coscienza, che, come si suol
dire, è opportuno che siano risolte non tanto da un governo di parte
ma da un'”ampia maggioranza parlamentare”, meglio se
trasversale.Ecco: l'amnistia e la sanatoria (con annessa chiusura dei
CIE) sono due esempi. Chiediamo, come AGL, che il nuovo Parlamento
dimostri subito di essere capace di fare presto e bene ciò che i
precedenti non hanno realizzato.
DANIEL PLESEA: “INSIEME PER COSTRUIRE IL FUTURO DI TUTTI”
Saluto tutti i lavoratori del
Commercio, del Turismo e dei Servizi della città e della provincia
di Milano.
Vorrei presentarmi facendo cenno ad
alcune mie importanti esperienze. Pur se relativamente giovane (36
anni) ho una lunga storia di lavoro in molti paesi d'Europa: Belgio,
Germania, Francia, Olanda, Ungheria, Bulgaria, Russia, Moldavia,
Turchia.
Ho sempre lavorato duramente e solo da
poco tempo ho ritenuto fosse il momento di impegnarmi seriamente nel
Sindacato. Allo scopo, soprattutto, di poter aiutare e difendere i
lavoratori e , cosa più importante, di cercare di cambiare in
maniera incisiva il sistema lavorativo e i processi di inserimento al
lavoro.
In particolare , poi, non dobbiamo
dimenticare che il mondo del lavoro vede ormai una altrettanto
importante presenza sia degli uomini che delle donne.
E tutto ciò in una fase di crisi senza
precedenti che richiede, ancor più di ieri, la capacità di creare
rapporti, collegamenti, sinergie tra tutti gli ambiti produttivi
coinvolti.
Ogni parte del mondo del lavoro ha la
sua importanza per la nostra crescita economica e per il benessere
delle famiglie.
Per questo motivo la mia Federazione
cercherà di intervenire con pari forza e incisività in tutti questi
settori, nessuno escluso.
Ho intravvisto in quanto fatto fin
d'ora dall'AGL proprio questa mia tensione e ciò mi ha convinto ad
accettare senza riserve e con entusiasmo la loro proposta che io mi
impegnassi con tutto me stesso nell'attività di dirigente sindacale
a tempo pieno.
Ho nella mia vita operato nei più vari
campi (dal Turismo ai Lapidei) acquisendo numerose specializzazioni
professionali . Questa concreta esperienza , indispensabile a mio
parere per poter essere un buon sindacalista, sarà senz'altro
fondamentale per far crescere il mio gruppo dirigente e la presenza
dell'ALCAMS-AGL nelle Aziende. Metterò a disposizione di tutti il
mio vissuto.
Mi aspetto di incontrarvi presto di
persona e sono a vostra disposizione per affrontare e risolvere
insieme ogni problema lavorativo, operando con rispetto per tutti i
lavoratori e le Aziende di tutti i rami del nostro settore.
DANIEL PLESEA
Segretario Provinciale di Milano
dell'ALCAMS-AGL
NUOVO SEGRETARIO PROVINCIALE DI MILANO DELL'ALCAMS-AGL
E' Daniel Vasile Plesea cui tutta la
Confederazione rivolge i migliori auguri di buon lavoro.
Questi i suoi recapiti:cell.
3894730850, e-mail ro_daniel@yahoo.com
CATEGORIE DI COMPETENZA DELL'ALCAMS-AGL
Terziario, Turismo, Servizi, Agenti
immobiliari, Agenti e rappresentanti, Agenzie di lavoro interinale,
Grande distribuzione, Cooperative di Consumo, Terziario Avanzato,
Alberghi, Mense, Ristorazione collettiva, Imprese di viaggi e
turismo, Pubblici esercizi, Stabilimenti balneari, Acconciatura ed
estetica, Amministratori di condominio, Dipendenti da istituti per il
sostentamento del clero, Lavoro domestico, Colf, Badanti, Farmacie,
Imprese di Pulizia, Portieri, Studi professionali, Terme, Vigilanza
privata
domenica 10 marzo 2013
SICUREZZA DEI LAVORATORI ITALIANI ALL'ESTERO: OPERATO DI GOVERNO E AZIENDE GRAVEMENTE INSUFFICIENTE
I recenti fatti avvenuti in Nigeria,
collegati ad altri avvenimenti, drammi e tragedie, più o meno
lontani, ci inducono a soffermarci sul tema della sicurezza degli
italiani che si trovano nella necessità di andare a lavorare
all'estero, in zone spesso pericolose. Anche se ne veniamo a
conoscenza ogni tanto, pensandoci bene, il panorama di queste figure
professionali è molto vario. Giornalisti, insegnanti, tecnici,
ingegneri, volontari, ecc. Per non parlare dei militari, ma qui la
soluzione è più semplice: farli tornare tutti a casa anche se per
molti di loro questa è l'occasione di guadagnare ciò che in Italia
sarebbe arduo racimolare e quindi di dare una svolta alla vita delle
loro famiglie, potendosi comprare una casa o organizzare una attività
nella futura vita civile.
Abbiamo notato che l'argomento è molto
usato nella polemica politica ciò non dovrebbe far dimenticare le
responsabilità delle Aziende private in questa questione. Seppur
malandata e con le pezze al sedere, non dimentichiamo infatti che
l'Italia è storicamente una tra le ex potenze coloniali, che ciò ha
creato risentimento negli anni nei nostri confronti. Inoltre esistono
multinazionali italiane che si comportano in certi paesi come le
peggiori entità imperialiste e neo coloniali, anche se questo
argomento è tra quelli sgradevoli e quindi poco presenti nelle
inchieste giornalistiche. Mentre i dirigenti di queste multinazionali
sono super protetti, è netta la sensazione che il resto del
personale sia mandato allo sbaraglio e periodicamente (mal comune
mezzo gaudio?) accade che qualcuno di loro, al pari di colleghi di
altri paesi occidentali, finisca nelle grinfie di spietati gruppi
terroristici .Stante quanto sopra, sarebbe quindi arrivata l'ora che
non tanto noi che abbiamo solo possibilità di denuncia ma
soprattutto Parlamento e partiti adottino tutte quelle misure tali da
obbligare queste aziende italiane a farsi carico, anche con
investimenti privati, della sicurezza dei nostri lavoratori. Meglio
prevenire i guai che farneticare poi, quando la frittata è fatta,
sull'utilità di blitz e teste di cuoio, che le tragiche esperienze
fallimentari realizzate da paesi meglio attrezzati militarmente di
noi ci avvertono essere tecnicamente poco fattibili, data il contesto
ambientale e la concezione della vita umana propria di quei
terroristi. E' giusto dunque che di sicurezza sul lavoro all'estero
si cominci a parlare anche in queste occasioni. D'altra parte
criticare il governo anche su queste questioni è come sparare sulla
croce rossa. Politicamente, all'estero, siamo da anni delle nullità
(qualsiasi sia lo schieramento che abbia formato le compagini) e di
conseguenza i margini di sicurezza dei nostri connazionali che
lavorano all'estero in zone difficili sono ridotte al lumicino. E
quando si è tentato qualcosa di più (l'intervento della Marina e
dei Marò per combattere la pirateria oppure l'intervento dei servizi
in situazioni in cui svolgevano un ruolo potenze addirittura nostre
alleate) si è poi visto cosa siamo riusciti a combinare.
domenica 3 marzo 2013
PROFUGHI: PREPARARSI ALL'EMERGENZA
Noi non siamo tra coloro che si
scandalizzano quando al bar o al mercato o in TV (spesso in maniera
ancora più rozza di quello che accade in mezzo alla strada)
riferendosi a problemi come quello dei profughi si dicono cose del
tipo: ma che ce ne importa di dove dormono o se mangiano, pensiamo
prima agli italiani o ai lombardi o ai milanesi, ecc.ecc.
Come sindacato noi non veniamo né
dalle biblioteche universitari né dai salotti, ma dal mondo del
lavoro manuale e dagli uffici, dai posti dove si manifestano il
disagio e la sofferenza di un numero sempre maggiore di italiani. E'
parimenti insopportabile la sofferenza dell'italiano che perde il
posto di lavoro perchè in base al CCNL il suo costo del lavoro
sarebbe eccessivo accanto a quella dell'extracomunitario che agguanta
quel posto di lavoro ma viene sfruttato, sottopagato e lasciato in
nero, con orari e condizioni di lavoro impossibili e anche a rischio
della sua vita e della sua salute. Così come è uguale la sofferenza
di bambini italiani che hanno in casa il papà o la mamma disoccupati
e il nonno che finisce la pensione per aiutarli, andando a raccattare
all'ora di pranzo gli avanzi al supermercato o quella dei bambini
stranieri che il genitore l'hanno perso nel viaggio in gommone o che
sono costretti a dormire nelle baracche o sotto i ponti, al freddo,
in condizioni igieniche vergognose e a mangiare quando si può, senza
andare a scuola.
Ma siamo su una specie di Titanic che
affonda quindi non dobbiamo stupirci che anche italiani possano dire
ogni tanto qualche sciocchezza, anche involontariamente, di stampo
egoistico o razzista, poiché il momento è serio, la gente teme per
il futuro suo e della propria famiglia e tutti stiamo cercando il
nostro posto sulla scialuppa.
La vera responsabilità, di questo e di
altro, è di chi sta in alto, dei politici e dei potenti. Il governo
Monti, ad esempio, non ha affrontato la questione dei profughi entro
fine febbraio. E' facile immaginare perchè. Tuttavia questo
colpevole atto di irresponsabilità rischia di creare ulteriori
problemi alla convivenza civile delle nostre città. Sappiamo che i
profughi tuttora in Italia e quelli che arriveranno sono tutt'altro
che finti. Vorremmo vedere come scapperebbero a gambe levate
dall'Italia i nostri connazionali che fossero vittime di droni che
sbagliano, uccidendo bambini, di governi che usano armi chimiche
contro villaggi del proprio paese, di milizie che praticassero
vendette ed esecuzioni di massa, per esempio tramite lo sgozzamento
di famiglie, nel cuore della notte. Rispetto pertanto per questi
esseri umani e speriamo che cose del genere, in futuro, non capitino
a noi.
Il dovere di accoglienza quindi è
sacrosanto. E dovrebbe al più presto essere organizzato affinchè
sia efficiente, rapido e con costi ragionevoli. Cercando di non
rendere ancora più critico l'impatto sui territori, specie quelli a
già alta densità di popolazione, come quello delle nostre
metropoli. Perchè è ovvio che il flusso si dirigerà verso le
grandi città. E' stato inqualificabile lasciare a sé stesse, da
parte del governo, persone che negli ultimi due anni hanno avuto
assistenza garantita e si sono trovate senza lavoro e posto per
dormire da un giorno all'altro.
Apprezziamo infine l'operato di quei
Comuni e quelle organizzazioni di volontariato che pur in presenza
dei consistenti tagli ai finanziamenti che già conosciamo, si stanno
adoperando affinchè l'Italia dia una ennesima prova di civiltà. E
auspichiamo che dall'attuale diatriba politica relativa alla
formazione del nuovo governo post elettorale vengano inserite, tra le
7-8 cose da fare subito, una generalizzata sanatoria degli
extracomunitari che attualmente sono clandestini in Italia pur
lavorando onestamente anche se in nero.
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