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giovedì 20 dicembre 2012

Inail, 155 mln a imprese, per salute e sicurezza sul lavoro. C'E' TEMPO FINO AL 14 MARZO 2013

L'Inail mette a disposizione oltre 155 milioni di euro alle imprese come sostegno per innalzare i livelli di salvaguardia della salute sul posto di lavoro. Si tratta di un contributo in conto capitale destinato a coprire fino al 50% l'investimento.

Clicca qui sotto:

BANDO 2012:
http://tinyurl.com/cg65gwc

COME SI PARTECIPA AL BANDO 2012:
http://tinyurl.com/chrlkek

mercoledì 19 dicembre 2012

“ASPI” , “MINI-ASPI 2012” e “MINI-ASPI” : LE ULTERIORI ISTRUZIONI DELL'INPS SULLA NUOVA “DISOCCUPAZIONE”

L'INPS fornisce alcuni chiarimenti in merito all'Indennità di disoccupazione "mini-ASpI 2012":


L'INPS ritiene che l'ipotesi della procedura di licenziamento per giustificato motivo oggettivo conclusa in sede conciliativa con una risoluzione consensuale configuri un'ipotesi di cessazione involontaria del rapporto di lavoro, dando così titolo all’accesso alla tutela del reddito corrispondente:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fMessaggi%2fMessaggio%20numero%2020830%20del%2018-12-2012.htm
L'INPS fornisce le istruzioni circa le nuove discipline, previste dall'articolo 2 della Legge n. 92/2012 (Riforma del Mercato del Lavoro), conosciute come: Indennità di disoccupazione ASpI e mini–ASpI:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fCircolari%2fCircolare%20numero%20142%20del%2018-12-2012.htm

martedì 18 dicembre 2012

AGRICOLTURA,SFRUTTAMENTO LAVORATORI MIGRANTI, RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL

Migrante indiano lavora in una serra © Valerio Rinaldi


Dal sito di Amnesty International, che ringraziamo e a cui diamo tutto il nostro sostegno:
http://www.amnesty.it/italia-rapporto-sullo-sfruttamento-dei-lavoratori-migranti-in-agricoltura

""""""""""Italia: rapporto di Amnesty International sullo sfruttamento dei lavoratori migranti nell'agricoltura

CS147: 18/12/2012

L'Italia deve rivedere le politiche che contribuiscono allo sfruttamento dei lavoratori migranti e che violano il loro diritto a condizioni di lavoro giuste e favorevoli e all'accesso alla giustizia.

Lo ha dichiarato oggi Amnesty International, pubblicando un rapporto sullo sfruttamento dei lavoratori migranti nel settore agricolo italiano. Il rapporto si concentra su gravi forme di sfruttamento dei lavoratori migranti provenienti da paesi dell'Africa subsahariana, dell'Africa del Nord e dell'Asia, impiegati in lavori poco qualificati, spesso stagionali o temporanei, per lo più nel settore agricolo delle province di Latina e Caserta.

Il rapporto sottolinea comunque che lo sfruttamento dei lavoratori migranti è diffuso in tutto il paese.

"Nell'ultimo decennio le autorità italiane hanno alimentato l'ansia dell'opinione pubblica sostenendo che la sicurezza del paese è minacciata da un'incontrollabile immigrazione 'clandestina', giustificando in questo modo l'adozione di rigide misure che hanno posto i lavoratori migranti in una situazione legale precaria, rendendoli facili prede dello sfruttamento" - ha dichiarato Francesca Pizzutelli, ricercatrice del Segretariato Internazionale di Amnesty International e autrice del rapporto.

"Il controllo dell'immigrazione può costituire un interesse legittimo di ogni stato, ma non dev'essere portato avanti a danno dei diritti umani di coloro che si trovano nel suo territorio, lavoratori migranti inclusi" - ha sottolineato Pizzutelli.

"L'esito di tutto questo, spesso, per i lavoratori migranti consiste in paghe ben al di sotto del salario concordato tra le parti sociali, riduzioni arbitrarie dei compensi, ritardato o mancato pagamento, lunghi orari di lavoro. Si tratta di un problema diffuso e sistematico" - ha aggiunto Pizzutelli.

Le attuali politiche italiane intendono controllare il numero dei migranti stabilendo delle quote d'ingresso per tipi diversi di lavoratori e rilasciando permessi sulla base di un contratto scritto. Queste quote, tuttavia, sono molto inferiori all'effettivo fabbisogno di lavoratori migranti.

Questo sistema, oltre a essere inefficace e a prestarsi ad abusi, incrementa il rischio di sfruttamento del lavoro dei migranti.

I datori di lavoro preferiscono assumere lavoratori già presenti in Italia a prescindere dalle quote d'ingresso fissate dal governo.

Alcuni lavoratori possono avere il permesso già scaduto mentre altri possono aver ottenuto il visto d'ingresso attraverso intermediari ma non riescono poi a ottenere il permesso di soggiorno.

In questo modo, molti lavoratori migranti finiscono per trovarsi senza documenti che ne attestino la presenza regolare in Italia e rischiano l'espulsione.

La legislazione italiana, inoltre, ha introdotto il reato di "ingresso e soggiorno illegale", stigmatizzando così i lavoratori migranti irregolari, alimentando la xenofobia e la discriminazione nei loro confronti.

Questa legislazione pone i lavoratori migranti nella condizione di non poter chiedere giustizia per salari inferiori a quanto concordato, per il mancato pagamento o per essere sottoposti a lunghi orari di lavoro. La prospettiva, per molti di loro, è che se denunciano lo sfruttamento vengono arrestati ed espulsi a causa del loro status irregolare.

"Le autorità italiane dovrebbero modificare le politiche in materia d'immigrazione concentrandosi prima e soprattutto sui diritti dei lavoratori migranti, indipendentemente dal loro status migratorio, garantendo loro un efficace accesso alla giustizia, istituendo meccanismi sicuri e accessibili per i lavoratori migranti che intendono presentare esposti e denunce contro i datori di lavoro, senza timore di essere arrestati ed espulsi" - ha concluso Pizzutelli.
Ulteriori informazioni

All'inizio del 2011 la presenza di cittadini stranieri in Italia era stimata intorno ai 5,4 milioni, circa l'8,9 per cento della popolazione. Circa 4,9 milioni di cittadini stranieri hanno documenti in regola che li autorizzano a stare in Italia. Si stima che vi sia circa mezzo milione di lavoratori migranti privi di documenti validi, ossia migranti irregolari.

Lo sfruttamento del lavoro dei lavoratori migranti nei settori dell'agricoltura e dell'edilizia in parecchie zone dell'Italia meridionale è diffuso. Essi ricevono paghe inferiori di circa il 40 per cento, a parità di lavoro, rispetto al salario italiano minimo concordato tra le parti sociali e lavorano un maggior numero di ore. Le vittime dello sfruttamento del lavoro sono migranti africani e asiatici e, in alcuni casi, cittadini dell'Unione europea (soprattutto bulgari e rumeni) e cittadini di paesi dell'Europa orientale che non fanno parte dell'Unione europea (tra cui gli albanesi).

Lavoratori migranti indiani e africani, impiegati nelle zone di Latina e Caserta, hanno parlato con Amnesty International in condizioni di anonimato:

"I primi quattro anni dopo essere arrivato in Italia ho lavorato in una fabbrica che confeziona cipolle e patate per l'esportazione. Mi pagavano 800 euro al mese per 12-14 ore di lavoro al giorno. Il datore di lavoro mi diceva sempre che se avessi lavorato duro e bene, mi avrebbe fatto avere i documenti, ma non l'ha mai fatto." ("Hari")

"Lavoro 9-10 ore al giorno dal lunedì al sabato, poi cinque ore la domenica mattina, per tre euro l'ora. Il datore di lavoro mi dovrebbe pagare 600-700 euro al mese; io contavo di mandare 500 euro al mese a mio padre in India. Negli ultimi sette mesi, però, il datore di lavoro non mi ha pagato il salario intero. Mi dà solo 100 euro al mese per le spese. Non posso andare alla polizia perché non ho documenti: mi prenderebbero le impronte e dovrei lasciare l'Italia." ("Sunny")

"Quando non hai i documenti ti danno solo 'lavoro nero', che è mal pagato. Prendiamo dai 25 ai 30 euro al giorno per otto o nove ore di lavoro [2.75-3.75 euro l'ora]. Ma quando ci facciamo male non prendiamo niente." ("Ismael")

"Quando il datore di lavoro non paga, che cosa puoi fare per avere il denaro? Senza documenti, come puoi andare alla polizia? Senza documenti, sei espulso. Ma non hai fatto niente di male...". ("Jean-Baptiste")
FINE DEL COMUNICATO Roma, 18 dicembre 2012

Per approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348 6974361, e-mail press@amnesty.it """"""""""

lunedì 17 dicembre 2012

ADDIO "Disoccupazione"! DALL'1.1.2013 ARRIVA L' "ASPI" (Assicurazione Sociale per l'Impiego)

L’articolo 2 della legge n. 92 del 28 giugno 2012 ha istituito, con decorrenza 1° gennaio 2013, l’Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI), con la funzione di fornire un’indennità mensile di disoccupazione ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. L’ASpI – che sostituisce la preesistente assicurazione contro la disoccupazione involontaria – si caratterizza per l’ampliamento della platea dei soggetti tutelati, per l’aumento della misura e della durata delle indennità erogabili agli aventi diritto, nonchè per un sistema di finanziamento alimentato da un contributo ordinario e da maggiorazioni contributive.
Clicca qui sotto e leggi la Circolare INPS per capire come funziona:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fCircolari%2fCircolare%20numero%20140%20del%2014-12-2012.htm

martedì 11 dicembre 2012

STRANIERI CHE SIANO PROFESSIONISTI QUALIFICATI: COME OTTENERE LA “CARTA BLU”?

Stiamo parlando di lavoratori altamente qualificati che vogliono venire in Italia, sia di professioni regolamentate che non regolamentate.
Forse non tutti sanno che l'Italia ha aperto un canale privilegiato per l’arrivo di lavoratori stranieri “altamente qualificati”. Infatti possono entrare INDIPENDENTEMENTE DAI DECRETI FLUSSI in ogni momento dell’anno in base alle richieste delle aziende.
Formalmente, a tal fine, diventano titolari di una “CARTA BLU UE”, il riconoscimento delle qualifiche professionali acquisite dal lavoratore straniero all’estero.
Cosa si intende per lavoratore "altamente qualificato"?
Uno che deve aver completato in patria un percorso di istruzione superiore di durata almeno triennale e aver conseguito una qualifica professionale che rientri nei livelli 1, 2 e 3 della classificazione ISTAT delle Professioni.
Per un elenco completo, clicca qui sotto e vai al sito ISTAT, guardando ai punti 1, 2 e 3:
http://cp2011.istat.it/
Per accedere a professioni regolamentate deve , in aggiunta, avere gli altri requisiti previsti dalla legge italiana,a seconda della professione di cui trattasi.
Il Ministero dell'Interno ha di recente dato una precisa indicazione relativamente alle due procedure previste.
Clicca qui sotto per leggere la Circolare:
http://tinyurl.com/cu9gqze

Per le professioni REGOLAMENTATE in Italia il riconoscimento andrà chiesto alle autorità indicate dagli articoli 16 e 17 del Decreto legislativo 6 novembre 2007, n.206, che avranno trenta giorni per rispondere. In via esemplificativa: il Ministero della Salute, per le professioni sanitarie; il Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per le attività che riguardano il settore sportivo
Per comparare e riconoscere qualifiche professionali esistenti all’estero e NON REGOLAMENTATE in Italia, il lavoratore o l’azienda che lo vuole far arrivare dovranno presentare una domanda al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, utilizzando un modulo allegato alla circolare.
(insieme alla domanda bisognerà presentare le copie autentiche del titolo di studio estero, anche tradotto e legalizzato con allegata dichiarazione di valore e del piano di studi compiuti con esami superati e relativa votazione)
Clicca qui sotto e vai in fondo alla pagina che si aprirà per scaricare il modello di domanda:
http://tinyurl.com/cox5h8r

sabato 1 dicembre 2012

MINORI STRANIERI SENTENZA DEL TAR LIGURIA

Il  TAR Liguria con sentenza n. 1441 del 15.11.2012 ha stabilito che è illegittimo il diniego del permesso di soggiorno solo perchè sia mancante il parere del  Comitato per i minori stranieri presso il Ministero del Lavoro. In particolare il caso riguarda un minore del Bangladesh arrivato a Roma e poi trasferitosi in Liguria.
Il Tar Liguria, con decisione 01441/2012 del 15/11/2012 ha accolto il ricorso: “atteso che, in linea di diritto, la disposizione invocata prevede che “Il permesso di soggiorno di cui al comma 1 può essere rilasciato per motivi di studio, di accesso al lavoro ovvero di lavoro subordinato o autonomo, al compimento della maggiore età, ……previo parere positivo del Comitato per i minori stranieri di cui all’articolo 33 del presente testo unico; rilevato che, trattandosi di fase endoprocedimentale la relativa attivazione fa capo all’amministrazione procedente, anche in considerazione della formulazione della norma che non la pone direttamente quale onere autonomo dell’istante con conseguente applicazione dei principi generali in tema di procedimento; considerato che nella specie il diniego si fonda unicamente sulla mancanza del parere del comitato, cioè di quella fase endoprocedimentale attivabile dalla stessa p.a. nei termini predetti; ritenuto che all’accoglimento del gravame consegue l’annullamento dell’atto impugnato”.
In buona sostanza, l'interessato non può essere danneggiato dal fatto che vi sia stato un ritardo dell'attivazione del procedimento da parte della Pubblica Amministrazione competente (in questo caso, il MINISTERO DEL LAVORO).

P.S.:
si rammenta che l’art. 12, comma 20, del decreto legge n. 95/2012, convertito con modificazioni nella l. n. 135/2012, ha previsto che «a decorrere dalla data di scadenza degli organismi collegiali operanti presso le pubbliche amministrazioni, in regime di proroga ai sensi dell’articolo 68, comma 2, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, le attività svolte dagli organismi stessi sono definitivamente trasferite ai competenti uffici delle amministrazioni nell’ambito delle quali operano». Ed Il Comitato per i minori stranieri, in quanto organismo in regime di proroga, rientra tra tali enti, dunque le funzioni da esso svolte sono state trasferite alla Direzione Generale dell’immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

giovedì 29 novembre 2012

STRANIERI: MINI DECRETO FLUSSI, CLICK DAY IL 7 DICEMBRE

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16 ottobre 2012
Programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro non stagionale nel territorio dello Stato, per l'anno 2012. (Gazzetta Ufficiale n. 273 del 22 novembre 2012)

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Visto il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni ed integrazioni, recante il Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero;

Visto, in particolare, l'art. 3 del testo unico sull'immigrazione, il quale dispone che la determinazione annuale delle quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato avviene con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sulla base dei criteri generali per la definizione dei flussi d'ingresso individuati nel documento programmatico triennale, relativo alla politica dell'immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato, e che «in caso di mancata pubblicazione del decreto di programmazione annuale, il Presidente del Consiglio dei Ministri puo' provvedere in via transitoria, con proprio decreto, entro il 30 novembre, nel limite delle quote stabilite nell'ultimo decreto emanato»;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, e successive modificazioni ed integrazioni, regolamento recante norme di attuazione del testo unico sull'immigrazione; Visto il decreto legislativo 16 luglio 2012, n. 109, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 172 del 25 luglio 2012, recante attuazione della direttiva 2009/52/CE che introduce norme minime relative a sanzioni e provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno e' irregolare;Considerato che il documento programmatico triennale non e' stato emanato;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 novembre 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 305 del 31 dicembre 2010, concernente la programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori extracomunitari non stagionali nel territorio dello Stato per l'anno 2010, che prevede una quota massima d'ingresso per motivi di lavoro non stagionale di 98.080 lavoratori non comunitari, che si aggiunge alla quota di 6.000 lavoratori non comunitari gia' prevista, in via di anticipazione, con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° aprile 2010, per una quota complessiva autorizzata per l'anno 2010 pari a 104.080 unita';

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13 marzo 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 92 del 19 aprile 2012, concernente la programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari stagionali e di altre categorie nel territorio dello Stato per l'anno 2012, che prevede tra l'altro, all'art. 2, come anticipazione della programmazione dei flussi d'ingresso per l'anno 2012 di lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non stagionale, una quota di 4.000 cittadini non comunitari residenti all'estero che abbiano completato programmi di istruzione e formazione nel paese di origine ai sensi dell'art. 23 del citato testo unico sull'immigrazione;
Tenuto conto delle esigenze di specifici settori produttivi nazionali che richiedono lavoratori autonomi per particolari settori imprenditoriali e professionali;
Visto l'art. 21 del citato testo unico sull'immigrazione, circa la previsione di quote riservate all'ingresso di lavoratori di origine italiana;
Considerata inoltre l'esigenza di consentire la conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro autonomo di permessi di soggiorno rilasciati ad altro titolo;
Considerato che la disposizione transitoria prevista dall'art. 5 del decreto legislativo n. 109 del 2012 sopra citato, prevede la facolta' per i datori di lavoro che occupano irregolarmente lavoratori stranieri presenti sul territorio nazionale, di dichiarare la sussistenza del rapporto di lavoro allo sportello unico per l'immigrazione;
Rilevato che permane comunque l'esigenza di prevedere - quale ulteriore anticipazione della programmazione dei flussi di ingresso in Italia, per l'anno 2012, di lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non stagionale - specifiche quote destinate, rispettivamente, all'ingresso di lavoratori autonomi, di lavoratori di origine italiana, nonche' di prevedere quote destinate alla conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro autonomo di permessi di soggiorno rilasciati ad altro titolo;
Considerato che - avuto riguardo all'attuale congiuntura economica in Italia che evidenzia una generale contrazione dei livelli di occupazione - e' opportuno prevedere gli ingressi di lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non stagionale in misura ridotta, fatte salve eventuali successive esigenze, rispetto alla corrispondente quota complessivamente autorizzata con i citati decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° aprile 2010 e 30 novembre 2010;

Rilevato che ai fini anzidetti puo' provvedersi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da adottare, in via di programmazione transitoria, nel limite della quota complessivamente utilizzabile per l'anno 2012, risultante dalle corrispondenti quote di ingresso per motivi di lavoro non stagionale autorizzate, con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° aprile 2010 e con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 novembre 2010, detratta la quota di 4.000 unita' gia' disposta, per l'ingresso di lavoratori formati all'estero, dall'art. 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13 marzo 2012;


Decreta:
Art. 1
1. A titolo di anticipazione della programmazione dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non stagionale per l'anno 2012, sono ammessi in Italia, in via di programmazione transitoria, per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini stranieri non comunitari entro una quota complessiva di 13.850 unita'.

Art. 2

Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, e' consentito l'ingresso in Italia, per motivi di lavoro autonomo, di 2.000 cittadini stranieri non comunitari residenti all'estero appartenenti alle seguenti categorie: imprenditori che svolgono attivita' di interesse per l'economia italiana; liberi professionisti riconducibili a professioni vigilate, oppure non regolamentate ma comprese negli elenchi curati dalla pubblica amministrazione; figure societarie di societa' non cooperative, espressamente previste dalle disposizioni vigenti in materia di visti d'ingresso; artisti di chiara fama internazionale o di alta qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici oppure da enti privati.

Art. 3
Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, sono ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo, entro una quota di 100 unita', lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile.


Art. 4
1. Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, e' autorizzata la conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato di:

a) 4.000 permessi di soggiorno per lavoro stagionale;
b) 6.000 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale;
c) 500 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell'Unione europea.


2. Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, e' inoltre autorizzata la conversione in permessi di soggiorno per lavoro autonomo di:
a) 1.000 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale;
b) 250 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell'Unione europea.

Art. 5
Le quote per lavoro subordinato previste dal presente decreto saranno ripartite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulla base delle effettive domande pervenute.

Art. 6
I termini per la presentazione delle domande ai sensi del presente decreto decorrono dalle ore 9,00 del quindicesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Art. 7
Trascorsi novanta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, qualora vengano rilevate quote significative non utilizzate tra quelle previste dal presente decreto, tali quote, ferma restando la quota complessiva prevista dall'art. 1, possono essere diversamente ripartite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulla base delle effettive necessita' riscontrate sul mercato del lavoro. Roma, 16 ottobre 2012

Il Presidente: Monti
Registrato alla Corte dei conti il 14 novembre 2012 Presidenza del Consiglio dei Ministri registro n. 9, foglio n. 239

giovedì 22 novembre 2012

ITALIANI ALL'ESTERO, LEGGE DI STABILITA': GOVERNO BATTUTO

                                    (nella foto, l'On. Fabio Porta del Partito Democratico)

Finalmente un segnale positivo giunge, dopo tanto tempo, dal Parlamento italiano, sull'annosa questione degli italiani all'estero di cui noi, come AGL, ci eravamo interessati, da ultimo, non molto tempo fa (clicca sul seguente link:
http://agl-brasile.blogspot.it/2012/10/brasile-la-fila-della-cittadinanza.html )
Il governo infatti, è stato battuto su un ordine del giorno del Pd alla legge di Stabilità, sugli italiani all'estero. Il testo approvato di Fabio Porta ( http://www.fabioporta.com/it/ ), impegna l'esecutivo "a promuovere la cultura e la lingua italiana nel mondo, a consentire la copertura degli interventi di solidarietà per i nostri connazionali, soprattutto anziani, in condizioni di bisogno che vivono in aree attraversate da difficoltà di ordine economico e sociale e di ripristinare le voci relative alle operazioni elettorali riguardanti i Comites (Comitato degli italiani residenti all'estero) e il Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero) inspiegabilmente soppresse nonostante la legge di rinvio preveda il rinnovo entro il 2014". Il governo aveva chiesto una riformulazione che non è stata accolta dal presentatore.
Come AGL continueremo a seguire la questione, a sollecitare questo e i futuri governi sull'argomento, a collaborare con tutti i soggetti che hanno a cuore questa vicenda.

mercoledì 21 novembre 2012

TAR : DOMANDA RINNOVO PERMESSO SOGGIORNO IN RITARDO? CONCEDIBILE SE......

Questura di Asti. Un albanese chiede rinnovo permesso soggiorno con 2 anni e 7 mesi di ritardo.La Questura rifiuta e lo straniero fa ricorso al TAR Piemonte.Il TAR gli dà ragione e sentenzia che il permesso va comunque rinnovato in quanto la tardivita' della richiesta non puo' costituire sufficiente motivazione di diniego.L'immigrato, lavoratore subordinato, non aveva giustificato il ritardo.I giudici, pero', dopo avere fatto presente che non esistono termini perentori, hanno sottolineato che lo straniero di cui trattasi e' ben inserito dal punto di vista sociale e lavorativo sul territorio nazionale e ha manifestato in maniera inequivocabile la volonta' di soggiornare sostenendosi con i proventi derivanti da attivita' lecitamente svolte.

martedì 13 novembre 2012

PERMESSI SOGGIORNO UMANITARI: DICHIARAZIONE DI YASMINA (AGL)

Con riferimento alla questione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, YASMINA , membro della Segreteria Generale AGL e Segretario Generale della ALEI-AGL Alleanza Lavoratori Emigrati e Immigrati, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

" Occorre prolungare e semplificare la procedura. In vista della scadenza del 31 dicembre, quando e' prevista la chiusura dell'emergenza nord Africa e delle relative strutture di accoglienza, sollecitiamo il passaggio a una fase che superi l'occasionalità e l'emergenza.


Il 60% delle persone e' ancora in attesa di ricevere uno status definitivo o di conoscere l'esito del procedimento amministrativo o di quello giudiziario.

C'è poi il problema che nelle strutture di accoglienza vi sono centinaia di nuclei familiari e decine di minori stranieri non accompagnati, che non potranno essere abbandonati dopo il 31 dicembre. Per risolvere queste situazioni occorre il veloce rilascio di un permesso di soggiorno alle persone in accoglienza e la necessaria proroga dell'accoglienza per le categorie più deboli.

Occorre poi rendere stabile il meccanismo di accoglienza in conseguenza di future e inarrestabili ondate di profughi dal Nord e dal resto dell'Africa, oltre che dal Medio Oriente (pensiamo alla situazione siriana, ad esempio). Il modello della emergenza ricorrente non ha funzionato e ha creato più danni di quella che sarebbe stata una realistica strategia di assorbimento."

venerdì 26 ottobre 2012

STRANIERI:DOMANDA REGOLARIZZAZIONE,ASSISTENZA SANITARIA,CODICE FISCALE



Emanata la Circolare Ministero Interno 26.10.2012.
I lavoratori per i quali è stata presentata la domanda sono assimilabili a quelli che hanno già un permesso di soggiorno e vanno iscritti al Servizio Sanitario Nazionale.In tal modo, come lavoratori, in caso di malattia potranno avere il certificato e la conseguente indennità pagata dall’Inps.Finchè non termina la procedura di regolarizzazione, il lavoratore straniero non può essere espulso.
Dal momento che generalmente i lavoratori stranieri coinvolti nella regolarizzazione non hanno ancora un codice fiscale e lo otterranno solo quando verranno convocati dallo Sportello Unico per l’Immigrazione, il ministero ritiene che vadano assistiti come "stranieri temporaneamente presenti", mentre per il rilascio della tessera sanitaria dovranno aspettare il codice fiscale.
I pochi che invece hanno già un codice fiscale, ad esempio perché in passato erano stati "regolari" in Italia o erano titolari di un permesso che non consentiva di lavorare potranno iscriversi direttamente al servizio sanitario nazionale.

VICENDA MARO': L'AGL E' DALLA PARTE DELLA VERITA' E DELLA GIUSTIZIA



La bandiera della Marina Militare Italiana campeggerà sulle monoposto di Fernando Alonso e Felipe Massa nel prossimo Gran Premio dell'India. Lo ha comunicato la Ferrari in una nota dove spiega che così "vuole rendere omaggio a una delle migliori eccellenze del nostro Paese auspicando anche che le autorità indiane e italiane trovino presto una soluzione per la vicenda che vede coinvolti i due militari della Marina Italiana". I due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre si trovano bloccati nel Paese dallo scorso febbraio con l'accusa di aver causato la morte di due pescatori del Kerala in un'azione contro la pirateria.
L'AGL auspica una gestione della vicenda nell'assoluto rispetto delle norme del diritto internazionale e manifesta la propria solidarietà sia ai due Marò (che hanno diritto a vedere sollecitamente chiarita la propria situazione, ad essere liberati e risarciti se innocenti o a scontare la giusta pena in caso di accertata responsabilità penale) sia alle umili famiglie dei due pescatori morti in circostanze così tragiche che hanno diritto a veder puniti i colpevoli (chiunque essi siano) e ad essere risarcite e sostenute.

mercoledì 17 ottobre 2012

MATRIMONI GAY-RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI-GOVERNO RITIRI CIRCOLARE AMATO 55/2007

Dal sito:
www.certidiritti.it

"""""""""Questura di Roma rilascia per la prima volta documento di soggiorno per motivi familiari a ragazzo extra-ue sposato con italiano ad Oslo

Comunicato Stampa dell'associazione Radicale Certi Diritti

Roma, 16 ottobre 2012


Idan è israeliano e vive da dieci anni a Roma con Emanuele, lo scorso luglio si sono sposati a Oslo.
Una settimana fa, accompagnato dal marito e da due membri dell'associazione radicale Certi Diritti che ha seguito il caso, Idan si è recato alla Questura di Roma e ha richiesto la carta di soggiorno come familiare di cittadino comunitario in base alle norme sulla libera circolazione in Europa, recepite in Italia con il d.lgs. n. 30/2007, e ai pronunciamenti della Corte europea dei diritti dell'uomo sull’argomento. La carta di soggiorno è stata rilasciata ieri. E' il sesto caso in Italia, dopo quelli di Reggio Emilia, Rimini e Milano, e il primo a Roma.
Continua così il cammino verso il riconoscimento del matrimonio eugualitario iniziato nel 2008 dall'associazione radicale Certi Diritti con la campagna di Affermazione Civile, che nel 2010 ha portato alla sentenza 138/2010 della Corte costituzionale che ha affermato "la necessità di un trattamento omogeneo tra la condizione della coppia coniugata e quella della coppia omosessuale".
E' proprio la sentenza 138/10 che il Tribunale di Reggio Emilia ha citato nell’ordinare alla prefettura il rilascio del (primo) titolo di soggiorno (previsto per i coniugi di cittadini di Paesi membri dell’Unione europea) ad una coppia dello stesso sesso sposata all'estero (sentenza del 13/02/2012).
E i risultati positivi sono subito arrivati: dopo il caso pilota a Reggio Emilia, dove è stato necessario il ricorso al giudice, a Milano, Rimini e ora Roma la Questura ha subito rilasciato i permessi di soggiorno alla persona di origine extraeuropea della coppia dello stesso sesso.
Ora la campagna di Affermazione civile continua con cause pilota con l'obiettivo di far esprimere le Corti su quegli ambiti in cui le coppie dello stesso sesso stabilmente conviventi hanno diritto ad un trattamento uguale a quello delle coppie sposate: la pensione, il lavoro, le tasse, la salute, ecc...
Tutto questo però non sarebbe possibile senza coppie consapevoli dei propri diritti e determinate a volerli vedere riconosciuti. Quindi l'associazione radicale Certi Diritti non può che ringraziarle, anche perchè di queste coppie ce ne sarà sempre più bisogno.
L'associazione ad esempio sta cercando una coppia di italiani dello stesso sesso in cui solo uno dei componenti abbia un lavoro dipendente per avviare una nuova causa pilota. Chi fosse disponibile può scrivere a info@certidiritti.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .
Intanto Certi Diritti, dopo l'incontro con la ministra Cancellieri e le interrogazioni dei parlamentari radicali, continua a chiedere al governo il ritiro della Circolare Amato del 2007 n. 55 che vieta ai Comuni la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero anche da cittadini italiani per ragioni di 'ordine pubblico'. Solo così sarà eliminata la contraddizione per la quale si rilasciano permessi di soggiorno per motivi familiari a coniugi dello stesso sesso senza che il loro matrimonio contratto all’estero venga riconosciuto.""""""""""
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AGL IMMIGRATI:
Ovviamente siamo pienamente d'accordo con la campagna e le iniziative che sta conducendo questa Associazione. Facciamo nostra in particolare, la loro richiesta:
Il Governo ritiri la Circolare Amato del 2007 n. 55 che vieta ai Comuni la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero anche da cittadini italiani per ragioni di 'ordine pubblico'. Solo così sarà eliminata la contraddizione per la quale si rilasciano permessi di soggiorno per motivi familiari a coniugi dello stesso sesso senza che il loro matrimonio contratto all’estero venga riconosciuto.
Con l'occasione sollecitiamo il governo a ridurre i tempi per la concessione dei ricongiungimenti famigliari a TUTTI i tipi di famiglie e anche a muoversi con decisione per rendere, complessivamente, più facile la vita a TUTTI i tipi di famiglie, ad esempio ritirando diversi provvedimenti (di cui abbiamo già parlato) dalla Legge di Stabilità.
Non vorremmo infatti che uomini e donne stranieri, una volta ricongiuntisi in Italia con i propri famigliari se ne andassero via di corsa per sfuggire all'inferno della crisi e del degrado sociale e morale.

lunedì 8 ottobre 2012

SANATORIA-DOCUMENTI PRESENZA-ULTIMO AGGIORNAMENTO MINISTERIALE

Dalle FAQ ministeriali aggiornate:

43.- Può essere considerate documentazione utile ai fini dell’attestazione della presenza del lavoratore straniero sul territorio alla data del 31.12.2011 la seguente documentazione: passaporto munito del timbro di ingresso apposto dalle autorità di frontiera nazionali, documentazione proveniente dalle forze di polizia , provvedimento di espulsione, certificazione medica proveniente da struttura pubblica, certificato di iscrizione scolastica dei figli del lavoratore. Si, la documentazione elencata in domanda, nonché ogni altra documentazione proveniente da organismo pubblico, può essere accolta purchè la data riportata sul documento sia al 31.12.2011 o antecedente a tale data.
44.- Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 il passaporto del lavoratore recante il timbro Schengen di altro Paese UE, apposto nella stessa data o antecedentemente ad essa?
Il passaporto recante il timbro di ingresso nell’area Schengen, apposto dall’autorità di frontiera di uno dei Paesi aderenti a tale accordo, può essere considerato prova valida solo se integrato da documentazione proveniente anche da soggetti che erogano servizi e/o intrattengono relazioni di carattere pubblico in una più ampia accezione, ma comunque attestante la presenza sul territorio nazionale in una data successiva a quella di ingresso in area Schengen e comunque non successiva al 31.12.2011

45.- Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 documentazione rilasciata da rappresentanze diplomatiche o consolari straniere con sede in Italia?
Possono ricomprendersi tra le prove documentali valide gli atti provenienti da Ambasciate o Consolati del Paese di origine del lavoratore rilasciati in Italia entro il 31.12.2011 (es. passaporti, ricevuta di richiesta di rilascio/ rinnovo del passaporto, certificazione di vario genere).

46.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 la documentazione proveniente da Enti esercenti pubblici servizi?
Possono essere considerate prove documentali valide la documentazione rilasciata al cittadino straniero, entro il 31.12.2011, da Enti quali ad esempio: Aziende municipalizzate di gestione del trasporto pubblico locale (es. tessere di abbonamento nominative, sanzioni etc); Aziende di erogazione di servizi pubblici quali elettricità, gas, telefonia fissa e/o mobile etc (es. contratti nominativi stipulati dallo straniero con le aziende di erogazione dei suddetti servizi).

47.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 la documentazione relativa a servizi erogati da Poste Italiane S.p.A.?
Può essere considerata valida la documentazione relativa a servizi erogati da Poste Italiane S.p.A. purché dalla stessa possa essere individuata in modo certo l’identità del soggetto interessato e tale documentazione sia stata rilasciata entro il 31.12.2011 (es.apertura libretti di risparmio, richiesta di rilascio postepay etc.).

48.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 un biglietto aereo nominativo di compagnia aerea anche non italiana?
Si, ma solo se sul passaporto del cittadino straniero sia stato apposto il timbro di ingresso della polizia di frontiera di un Paese firmatario dell’accordo di Schengen.

49.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 una ricevuta nominativa di invio o ricevimento di denaro effettuato attraverso istituti bancari e/o agenzie di Money transfer?
Si, tale documentazione è da considerarsi valida in quanto si tratta di operazioni registrate e soggette a controllo pubblico, purché eseguite attraverso istituti bancari, Poste italiane o primari operatori del settore accreditati e iscritti in albi o elenchi ufficiali tenuti dalla Banca d’Italia o dalle banche centrali europee o sottoposti alla vigilanza delle stesse

martedì 2 ottobre 2012

BRASILE: LA FILA DELLA CITTADINANZA ITALIANA

In Brasile sono attualmente presenti circa 300.000 elettori italiani lì residenti ma soprattutto, è stato stimato in recenti studi, trentuno milioni di brasiliani di origine italiana.Tra di essi tanti lavoratori.Molti di questi da anni sono in attesa di ottenere la cittadinanza italiana.E' ormai una vera e propria fila di durata pluriennale, un accumulo di processi per il riconoscimento “ius sanguinis” della cittadinanza italiana. Non è solo un problema personale loro. E' anche e soprattutto un limite che stiamo ponendo alla nostra economia, alle nostre possibilità di crescita e sviluppo, di uscita dalla crisi.Deriverebbero infatti al nostro Paese grandi vantaggi dal consolidamento di una rilevante presenza di cittadini italiani in Brasile, dove vive il maggiore contingente al mondo di nostri "oriundi".Vantaggi non solo per l’immagine dell’Italia (relativamente all’efficienza dei servizi consolari), ma anche per le sue relazioni politiche, culturali, economiche e sociali. E tutti ormai sappiamo del ruolo trainante che il Brasile (assieme a Russia, India e Cina) sta assumendo nell'economia mondiale.E' interesse di tutti, soprattutto dei lavoratori residenti in Italia, che questa questione si risolva al più presto e che anche le nostre aziende non chiudano, riprendano ad esportare in quel mercato, smettano di licenziare e riprendano ad assumere.Ci appelliamo pertanto al Ministero degli Esteri affinchè si acceleri in tale direzione.

lunedì 24 settembre 2012

PRIME PRECISAZIONI DEL GOVERNO SUI TIPI DI DOCUMENTO NECESSARI ALLO STRANIERO PER DIMOSTRARE LA PRESENZA IN ITALIA AL 31.12.2011

Dalle FAQ Ministeriali sulla sanatoria dei lavoratori extracomunitari irregolari rese note il 24.9.2012

""""""""""43.


Può essere considerata documentazione utile ai fini dell’attestazione della presenza del lavoratore



straniero sul territorio alla data del 31.12.2011 la seguente documentazione: passaporto munito del timbro

di ingresso apposto dalle autorità di frontiera nazionali, documentazione proveniente dalle forze di polizia ,

provvedimento di espulsione, certificazione medica proveniente da struttura pubblica, certificato di

iscrizione scolastica dei figli del lavoratore?



Si, la documentazione elencata in domanda, nonché ogni altra documentazione proveniente da

organismo pubblico, può essere accolta purchè la data riportata sul documento sia al 31.12.2011 o

antecedente a tale data.""""""""""

Cliccando qui sotto potrete scaricare il resto delle risposte ministeriali:
http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/68532C22-52B3-4F88-9420-AE1BA097008B/0/FAQ_Emersione_21_9_12.pdf

sabato 22 settembre 2012

FLOP DELLA SANATORIA E ALLUNGAMENTO TEMPI RICONGIUNGIMENTI FAMIGLIARI: NEL LABIRINTO CREATO PER GLI STRANIERI RIMARRA' INTRAPPOLATO LO STESSO GOVERNO

In questi giorni dobbiamo purtroppo registrare altri due deludenti passi indietro del governo sulla questione stranieri

1) il 20 settembre si è svolto presso il Ministero dell’Integrazione un incontro tra le organizzazioni del Tavolo Nazionale Immigrazione e  rappresentanti dei Ministeri dell’Interno e del Lavoro, coinvolti nella procedura di emersione prevista dal dl 109/2012 attuativo della  Direttiva europea n.52.I rappresentanti dei Ministeri presenti hanno confermato la posizione del  Governo (sulla documentazione occorrente per dimostrare la presenza in Italia durante la clandestinità) che impedisce di fatto a una parte dei datori di lavoro di far emergere i rapporti di lavoro in corso.

2) sempre il 20 settembre siamo venuti a conoscenza della circolare 17 aprile 2012 a doppia firma dei Ministri dell’Interno e della Funzione Pubblica, pubblicata sulla G.U. n. 217 del 5 settembre 2012, che è intervenuta in materia di certificazione finalizzata a provvedimenti sulla cittadinanza e sui permessi di soggiorno per cittadini extracomunitari, anche in tema di ricongiungimento familiare.La circolare chiarisce il compito degli uffici tecnici comunali al rilascio della certificazione di idoneità alloggiativa.Secondo la circolare, trattandosi di attestazione e non di semplice certificazione, non possono applicarsi in questo caso le norme sull’autocertificazione e quindi l’idoneità deve essere formalmente attestata dai competenti uffici comunali a seguito di accertamenti di carattere prettamente tecnico.Ciò rappresenta e un ulteriore adempimento per gli extracomunitari che quindi vengono discriminati rispetto agli italiani.E anche danneggiati perchè ciò comporterà un allungamento dei tempi per il ricongiungimento famigliare.

Tutto quanto sopra alla faccia della lotta al lavoro nero, all'evasione fiscale e contributiva, per la semplificazione amministrativa, per la deflazione del contenzioso giudiziario, per la diminuzione del debito pubblico e per la crescita e la ripresa della nostra economia.
Se il buon giorno si vede dal mattino...

mercoledì 19 settembre 2012

SANATORIA IMMIGRATI: SUBITO PROVVEDIMENTO PER RATEIZZARE COSTI E PER ELENCO ANALITICO DOCUMENTI PROBATORI

Ormai è ufficiale: la sanatoria, riguardo alle aziende, si sta rivelando un flop. Conseguenze: persistenza lavoro nero e sfruttamento, imprevisto mancato introito da parte dello Stato di imposte e contributi.
Occorre che da subito il governo adotti due provvedimenti:
- possibilità per i datori di lavoro di rateizzare, con importi realmente accessibili,  le migliaia di euro occorrenti per sanare le posizioni contributive e fiscali relative agli ultimi 6 mesi
- elenco analitico e tassativo dei documenti ammessi per provare da parte dello straniero la presenza in Italia durante il periodo di clandestinità. Le aziende infatti non sono disponibili a spendere soldi col rischio che la domanda sia bocciata.
Confidiamo nella sensibilità e tempestività del governo.

venerdì 14 settembre 2012

REGOLARIZZAZIONE EXTRACOMUNITARI : I COSTI PER IL DATORE DI LAVORO, L'ULTIMA CIRCOLARE DEL MIN.INTERNO, LE ISTRUZIONI PER COMPILARE LE DOMANDE

Clicca su: http://agl-alleanzageneraledellavoro.blogspot.it/2012/09/regolarizzazione-extracomunitari-i.html

VOGLIAMO IL CONTANTE LIBERO E SENZA LIMITI, COME IN GERMANIA E IN OLANDA

Già da qualche settimana volevamo parlarne e l'articolo di due giorni fa del Prof. Luigi Marco Bassani
(leggi qui: http://www.difesa.it/Sala_Stampa/rassegna_stampa_online/Pagine/PdfNavigator.aspx?d=10-09-2012&pdfIndex=72) ce ne dà occasione.

Vorremmo, da parte nostra, aggiungere che sarebbe ora di eliminare, per i lavoratori dipendenti e i pensionati, trattenute dalle buste paga, la figura del sostituto d'imposta e l'obbligo di aprire un conto corrente.
Il motivo è semplice: la pari dignità di ogni cittadino. Non è possibile che per il lavoratore dipendente sussista una presunzione di evasione fiscale e contributiva rispetto a un lavoratore di altro tipo.
Rischio che "salti" il sistema? E' già saltato, per tutti. Quel che è rimasto, per il momento, è una sorta di "ganasce" che uno Stato incapace di colpire i veri evasori, permeabile alla corruzione e governato da una casta di parassiti, ha agganciato a una serie di figure "sfortunate", tra cui , appunto, dipendenti, pensionati e vittime del sistema fiscale e bancario. Perchè tutti gli altri sindacati sono per la sostanziale abolizione del contante (proponendo soglie irrisorie, come i 50,100, 200 o 500 euro),pur sapendo che la limitazione toccherà fondamentalmente i più umili (altrimenti perchè soglie così basse)? Perchè, se analizzate bene, vi accorgerete che gli stessi vivono di una parte dei nostri stipendi e pensioni che arrivano loro sottoforma di contributi per Caf, Patronati, CCNL, Formazione Continua, Enti Bilaterali, di trattenute sindacali, di 5 per mille, di contributi per l'editoria, di stipendi per distacchi sindacali che, nello Stato vengono pagati non dai Sindacati ma dalla Amministrazione. E poichè con licenziamenti e inflazione determinate voci di reddito vanno scomparendo o riducendosi all'osso, da parte nostra non è più possibile, per loro, che noi si sgarri. Vorranno pure l'osso.Dobbiamo spiegarvi perchè chi lavora per la Rai (tra cui chi ha di recente proposto la totale abolizione del contante, Milena Gabanelli che, comunque, continuiamo a considerare una grande giornalista) ha interesse a che non si evada il canone (di cui, con l'occasione, proponiamo l'abolizione)e a che comunque lo Stato, anche accanendosi in maniera ineguale sulla categoria da cui è più facile ricavare entrate, non diminuisca di un euro le stesse?
Quindi, caro Monti, se Lei vuole che tutti concorrano a superare la crisi, faccia in modo che non esistano "figli di un dio minore" costretti a pagare al pari o (più spesso) di più dei più fortunati.Ci dia un pò di fiducia e respiro.Non è certo assegnandoci un mastino per controllarci che noi potremmo ricambiarLa con l'affidamento di cui ha bisogno

CONDIZIONE DEI ROM IN ITALIA: AGL SOSTIENE LA BATTAGLIA DI AMNESTY INTERNATIONAL

In questa foto di Irene Campari risalente all'agosto del 2007, il futuro Segretario Generale dell'AGL, Roberto Fasciani (camicia bianca), accompagnato dall'allora Presidente del Circolo Pasolini di Pavia ( http://circolopasolini.altervista.org/ ) Giovanni Giovannetti (oggi editore e blogger di fama : http://sconfinamento.wordpress.com/ ) tiene una assemblea tra i lavoratori Rom accampati nell'area dismessa della ex SNIA di Pavia, successivamente brutalmente sgomberati con le loro famiglie.


Per scaricare l'odierno documento di denuncia di Amnesty International vai al sito dell'Associazione:
http://www.amnesty.it/italia-le-comunita-rom-ancora-segregate-e-senza-prospettive

FACCHINAGGIO: NOVITA' SU REQUISITI CAPACITA' ECONOMICO-FINANZIARIA E TECNICO-ORGANIZZATIVI

L’art. 10 del del D.Lgs. 147/2012 prevede, per le attività di facchinaggio, che l’iscrizione al Registro delle Imprese o all’Albo delle Imprese artigiane sia subordinata alla dimostrazione della sussistenza dei soli requisiti di onorabilità. Pertanto, non saranno più oggetto di accertamento i requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativi.

giovedì 13 settembre 2012

ROMA: PROSTITUTA ROMENA PICCHIATA E BRUCIATA VIVA. E' ORA DI AFFRONTARE LA QUESTIONE.

Riaffiora, di tanto in tanto, sulla base anche di questi orribili fatti di cronaca, il dibattito sul fenomeno della prostituzione. In questo nostro Paese si dibatte e si scrive molto ma raramente vengono varate leggi “giuste” ma che farebbero storcere il naso ad una fetta consistente dell'elettorato. La nostra Federazione dei Lavoratori Atipici ALASU-AGL ritiene che la prostituzione vada regolata , a beneficio delle lavoratrici stesse e dei cittadini. Noi siamo per la costruzione di villaggi dedicati, come, ad esempio, quelli di Amsterdam e di Amburgo, dove le lavoratrici del sesso possano esercitare in sicurezza , al riparo dai peggiori sfruttatori, maniaci e malintenzionati di ogni genere e con controlli sanitari periodici. Certo, anche loro dovrebbero pagare delle tasse “giuste” (sottolineo “giuste” perchè la pressione fiscale nel nostro Paese è a dir poco esagerata ma questo è un altro tema). Molti parlerebbero di “Stato-pappone” ma trattasi di persone intrise di ideologia e moralismo stantii alle quali interessa davvero nulla di queste donne.
La prostituzione rientra nell'ambito del lavoro atipico e come Federazione ALASU-AGL siamo pronti a difenderne i diritti e ad ascoltare suggerimenti e consigli.
Ivano Savioni
Segretario Generale ALASU-AGL

mercoledì 12 settembre 2012

ORDINANZA DELLA CASSAZIONE-EXTRACOMUNITARI-NON AUTOMATICA L'ESPULSIONE SE DOMANDA RINNOVO OLTRE I 60 GIORNI

Dal sito della DTL di Modena (che ringraziamo) www.dplmodena.it


""""""""""Con ordinanza n. 15129 del 10 settembre 2012, la Corte di Cassazione ha affermato che il ritardo nella presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno non fa scattare l'espulsione automatica del cittadino extracomunitario.


Secondo la Suprema Corte, "la spontanea presentazione ai sensi dell'articolo 13 del D.L.vo 25 luglio 1998 n. 286, della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno oltre il termine di 60 giorni dalla sua decadenza non consente l’espulsione automatica dello straniero, la quale può essere disposta solo se la domanda sia stata respinta per la mancanza, originaria o sopravvenuta, dei requisiti richiesti dalla legge per il soggiorno dello straniero sul territorio nazionale". Era dunque "obbligo dell’amministrazione esaminarla" e se del caso respingerla ma non "semplicemente ignorarla".




lunedì 27 agosto 2012

VICENDA DEI MAROCCHINI LICENZIATI A TORTONA (AL) CON UN CARTELLO.PONIAMOCI ALCUNI INTERROGATIVI.

Questa la notizia


E questo è il servizio del TG3




Ringraziamo tutti i partiti, i sindacati e le associazioni locali che si sono mobilitati per dare aiuto a queste persone.


Però, in un momento in cui il Ministro Fornero afferma che con le sue misure cambierà in maniera decisiva il mondo del lavoro, crediamo sia necessario porsi alcune domande. Perchè forse il vero cambiamento del lavoro in Italia parte dalle relative risposte.


  1. siamo ricchi di Associazioni datoriali di tutti gli orientamenti e tendenze. Anche in campo agricolo. La storia del lavoro nei campi è stata molto dura nel nostro Paese. Queste cose le abbiamo viste da anni. Eppure: quanto tempo è ancora necessario affinchè si porti un po' più di civiltà nel mondo agricolo italiano? Stanno lavorando su questo le Associazioni o fanno finta di non vedere per non perdere iscritti o potenziali iscritti?
  2. Visto che le Aziende della Grande Distribuzione amano essere protagoniste di convegni sulla Responsabilità Sociale, non hanno nulla da dire su questi episodi? Non dovrebbero essere loro, visto che non possono non sapere, a dissuadere questi loro fornitori dal comportarsi in questa maniera?
  3. Notare un passaggio importante. Non è che l'azienda abbia interrotto i rapporti dopo un verbale conclusivo dell'Ispettorato del Lavoro o di qualche altra Autorità di controllo. No: i lavoratori si sono rivolti alle Autorità, i datori l'hanno saputo (da chi?le indagini, in certi casi non dovrebbero essere segrete?) e hanno cacciato in quella maniera i lavoratori. E nessuna Autorità ha reagito (non dico per i lavoratori, ma almeno per tutelare la sua immagine e il suo prestigio) Sorgono spontanee delle domande:
    a) quali sono le condizioni operative degli Ispettorati del Lavoro sul territorio?Da quanto dura questa situazione? Cosa si è fatto in concreto da parte dell'Amministrazione e da parte di ogni Sindacato del lavoro pubblico?
    b) l'Italia è un Paese libero. Ma la legge esiste ed è più o meno fatta rispettare. Se rubi al supermercato la guardia giurata ti impedisce subito di farlo. Se rubi in un appartamento i Carabinieri ti pigliano, subito o arrivano a te con le indagini. Quindi grande attenzione alla tutela del patrimonio. Così come alla tutela delle donne e dei bambini. Perfino degli animali (c'è stato un inasprimento delle sanzioni anche in questa materia). Se metti la macchina in divieto di sosta arriva il vigile che ti fa la multa e se necessario chiama il carro attrezzi. Il tratto comune è questo: se ti comporti in una certa maniera l'Autorità interviene subito a fermare l'illecito e a porre fine al danno. Adesso anche allo Stadio. Nel mondo del lavoro, no. Il datore di lavoro può combinare qualsiasi cosa (schiavizzare le persone, affamarle, rovinare le famiglie licenziandole, consentire a un capo reparto di minacciare gli operai, procurare incidenti anche mortali,ecc.) ma il lavoratore, per avere giustizia, deve aspettare anni per averla, a spese sue, con la concreta possibilità, poiché oggi va di moda, che il lavoratore si veda dare torto perchè magari non ha potuto pagarsi il migliore avvocato. Nel mondo del lavoro (chissà chi l'ha deciso e ci piacerebbe sapere cosa ne pensano i sindacati “conflittuali”) non esistono attività di intelligence, sotto copertura (cioè in incognito), riprese con telecamere nascoste, riprese (a scopo dissuasivo, per esempio nei cantieri) con telecamere fisse (collegate alle forze dell'ordine o, basterebbe, con gli ispettorati del lavoro -signori, avete i Carabinieri nelle DPL, lasciateli lavorare, loro saprebbero cosa fare) . Ma soprattutto non esiste (è vietato da anni persino pensarlo) il pronto intervento. Ve l'immaginate una “squadra mobile” dell'Ispettorato del Lavoro?Solo in un caso questo avviene: quando c'è da andare a constatare il decesso di un operaio sul lavoro. Quando chi uccide o rovina un lavoratore avrà la stessa paura di essere colto sul fatto e punito che oggi ha chi ruba una mela al supermercato allora potremo dire di essere un Paese civile. Prima no: mettetela come volete ma in materia di lavoro siamo ancora un Paese di ipocriti, di illusi, di struzzi che mettono la testa sotto la sabbia. Ministro Fornero, ci dimostri che Lei non lo è.
  4. Ma il passaggio che a nostro parere è intollerabile è quello relativo alla notizia che l'attività sia passata a una cooperativa con lavoratori indiani. E l'impegno di chi prima aveva reagito sembra fermarsi lì, così come l'indagine del giornalista (e speriamo che non sia così per l'ispettorato del lavoro, per la Procura e per il Ministero dello Sviluppo Economico).
    a) ma scusate: forse che una cooperativa è autorizzata a pagare un lavoratore agricolo 4 euro l'ora?
    b) ma ri-scusate: forse i lavoratori indiani sono esseri umani di serie B o crumiri da punire, visto che per loro quelle condizioni sembrano accettabili da parte di chi non dice altro?
    c) e, ripetiamo, su questi sviluppi, le Associazioni datoriali (Agricole, della Grande Distribuzione) e le Centrali Cooperative non hanno nulla da dire? E il famoso tavolo della Prefettura è stato sparecchiato? E l'Osservatorio sulle Cooperative presso la DPL di Alessandria?E il Ministero dello Sviluppo Economico (autorità di vigilanza sulle cooperative)? Non sarebbe meglio prevenire piuttosto che muoversi dopo che ci scappi il morto o che delle persone continuino a soffrire una condizione di schiavitù? Ah, dimenticavamo: per la legge italiana il mondo del lavoro è come gli Stadi di calcio di una volta: tutti vedono, tutti sanno cosa succede ma non si interviene perchè non è opportuno. Sempre che qualcuno non rimanga accoltellato.




Sappiano però i lavoratori, italiani e stranieri, che questa situazione non migliorerà senza lottare non solo per sé ma per tutti. Quindi starà a loro, organizzandosi in maniera continuativa e incisiva, dando fiducia a veri sindacati, non a propagandisti politici di ogni colore, rischiando di persona, conquistarsi nuove leggi e, intanto, far applicare seriamente quelle che esistono già.

mercoledì 22 agosto 2012

STRANIERI :Regolarizzazione 2012 -Un documento dell'ASGI (Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione)

Afferma l'ASGI, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione:
""""""""""ASGI delinea una serie di punti critici relativi alla procedura di regolarizzazione prevista a partire dal 15 settembre 2012.La mancata previsione di emersione autonoma da parte del lavoratore straniero, l'impossibilità di regolarizzare rapporti di lavoro parziali in tutti i settori e non solo quello domestico, l'eliminazione dell'automatismo relativo alla presenza di segnalazioni Schenghen e in presenza di condanne penali ex art. 380 c.p.p. - come recentemente stabilito dalla Corte Costituzionale in riferimento alla sanatoria 2009 e la previsione dell' autodichiarazione di sussistenza di un rapporto di lavoro antecedente di almeno 3 mesi l'entrata in vigore della norma, salvo prova contraria: sono solo alcune delle criticità segnalate che ASGI chiede al Governo di modificare per salvaguardare sia gli effetti della presente regolarizzazione, sia, soprattutto, i diritti dei cittadini stranieri.
Alla vigilia della sanatoria (dal 1998 ben 4 senza considerare quelle precedenti), ASGI chiede che il Governo promuova una seria riforma della normativa italiana sull' immigrazione, oramai improcrastinabile stante le numerose norme ingiuste ed inefficaci, nonchè i numerosi aspetti nei quali la normativa italiana appare non pienamente conforme alla normativa europea, condividendo tale percorso con gli attori che, sul campo, lavorano per la tutela dei diritti dei migranti .""""""""""
Come AGL condividiamo in toto il documento dell'ASGI.
Questo il sito dell'Associazione
http://www.asgi.it/home_asgi.php?
Qui potrete scaricare il documento integrale di cui trattasi
http://www.asgi.it/public/parser_download/save/1_asgi_regolarizzazione_2012.pdf

giovedì 16 agosto 2012

OBAMA REGOLARIZZA IN USA I GIOVANI LATINOAMERICANI A "COSTO ZERO" PER LO STATO FEDERALE. IN ITALIA? SANATORIA "A COSTO LORO" (CIOE' DEI LAVORATORI DELLA P.A. CHE VERRANNO UTILIZZATI)


L'aveva propugnato. Gli avevano messo i bastoni fra le ruote ma, alla fine, ci sta riuscendo.
http://www.diariodelweb.it/Articolo/Mondo/?d=20120814&id=259072
Qualcosa dovremmo imparare dagli USA. Ad esempio che è assurdo affidare alla Polizia il rilascio dei permessi di soggiorno e alle Direzioni Territoriali del Lavoro l'esame delle condizioni economiche del richiedente, costringendo tanti agenti e funzionari a un lavoro alla scrivania e trascurando compiti, sulla strada, di mantenimento dell'ordine pubblico e di ispezioni sul lavoro.Un'Agenzia Civile, ecco una idea semplice semplice da considerare con attenzione. E poi, soffermandosi sulla chiara destinazione dei soldi che ogni interessato verserà allo Stato Federale per la copertura dei costi amministrativi, in modo che questa operazione non costi un dollaro all'Erario, il pensiero corre, passando all'Italia, sulle motivazioni che hanno portato alla recente sanatoria stranieri e alla destinazione di quei soldi. E' indicativo il fatto che finora non sia stato definito dal Governo italiano se i lavoratori della Polizia, a fronte dell'ulteriore carico di lavoro che gli cadrà addosso, vedranno riconosciuti economicamente questi sforzi. Rischiamo quindi di inventare in Italia un "costo zero" di seconda generazione , che potremmo denominare "costo loro" (cioè dei lavoratori). Viene il fondato dubbio che questa che in Italia si sta per preparare sia una gigantesca operazione di cassa a danno di quei poveri cristi che per colpa non loro sono inafferrabili al Fisco, a vantaggio delle necessità impellenti di una Maggioranza che ancora non ha capito che la via per uscire dalla crisi non è quella di nuove tasse (perchè si rischia di uccidere l'economia, la ripresa, la crescita, creando nuova disoccupazione) ma della riduzione della Spesa "intoccabile" (e qui ci siamo capiti). E nessuno, a livello sindacale, pone la domanda: quanti soldi, di quelli che percepirà lo Stato, saranno previsti per i lavoratori che verranno utilizzati nella sanatoria?

lunedì 13 agosto 2012

LOMBARDIA: AL VIA I PROGETTI PER INSEGNARE L'ITALIANO AGLI STRANIERI

Dal sito della Regione Lombardia una stupenda iniziativa:
http://www.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=News&childpagename=Regione%2FDetail&cid=1213544645752&p=1194454694849&packedargs=locale%3D1194453881584%26menu-to-render%3D1194454694849&pagename=RGNWrapper
Complimenti all'Assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli
http://www.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Scheda&childpagename=Regione%2FDetail&cid=1213273730201&pagename=RGNWrapper

Speriamo che tutte le Regioni italiane sappiano emulare la Regione Lombardia in questo campo.Nel caso in cui qualcuna di esse l'avesse già fatto o lo stia per fare , chiediamo cortesemente di esserne informati: siamo a disposizione per darne ampia risonanza sui nostri siti.

INIZIA LA VENDEMMIA: GRANDE CHANCE DI LAVORO PER GLI STRANIERI CON I VOUCHER. MA, PER UN INGORGO TRA RIFORMA FORNERO E DECRETO SVILUPPO I CASSINTEGRATI ITALIANI RISCHIANO DI RIMANERE A GUARDARE


E' iniziata (in Franciacorta) la vendemmia 2012. In Italia dà lavoro a 1.200.000 persone.L'esportazione del vino, per quanto riguarda il settore agroalimentare, è la prima voce per la nostra economia.Esiste anche un "indotto" della raccolta dell'uva.Che dà lavoro a tante aziende e a tantissimi stranieri e giovani. Il cui impiego è stato facilitato, dall'agosto 2008, dall'introduzione anche per queste categorie, nelle campagne, dei "voucher". Da allora si sono contati , solo nel vitivinicolo, addirittura 2 milioni di voucher utilizzati. Anche per i percettori di integrazione del reddito (cassintegrati, lavoratori in mobilità, ecc.) in questi anni c'è stata la possibilità di utilizzare questo nuovo strumento.
Sembrava troppo bello però. E infatti nel testo finale del Decreto Sviluppo, convertito in legge dal Senato, è sì stato approvato un emendamento che consente loro di utilizzare il voucher, ma solo dall'1 gennaio 2013.La vecchia normativa l'aveva previsto per il 2011 e per il 2012 ma l'opportunità è poi saltata con la riforma Fornero. Per cui ora accadrà che questi lavoratori, dal 18 luglio al 31 dicembre 2012 non potranno essere utilizzati col meccanismo del voucher. E ciò varrà non solo per l'uva, ma per la frutta, la verdura e la raccolta delle olive in questa stagione. E' indispensabile quindi che il Governo risolva questo problema al più presto, magari varando una norma interpretativa, perchè si stanno mettendo in ulteriore difficoltà persone che già soffrono di pesanti problemi occupazionali. Oltre ovviamente al disagio per un intero settore.

sabato 11 agosto 2012

TUTTI I DEPUTATI ELETTI ALL'ESTERO HANNO PRESENTATO IL 7 AGOSTO ALLA CAMERA IL SEGUENTE ORDINE DEL GIORNO (NELL'AMBITO DELLA DISCUSSIONE SULLA SPENDING REVIEW) FATTO PROPRIO DAL GOVERNO: SOSTEGNO ALLA LINGUA E CULTURA ITALIANA ALL'ESTERO E RAZIONALIZZAZIONE DEGLI UFFICI CONSOLARI E DELLE SEDI DIPLOMATICHE

"La Camera,
premesso che:
la funzione strategica della politica estera e della rete diplomatica e amministrativa in ambito globale per la proiezione internazionale dell'Italia e per la promozione del sistema-paese, soprattutto in una fase di grave e prolungata crisi economica e finanziaria come quella che attraversiamo, è di primaria importanza;
la continua e sproporzionata erosione delle risorse finanziarie assegnate al bilancio del Ministero degli Affari esteri, sommata al ritardo e alla parzialità delle soluzioni che hanno caratterizzato l'intervento di razionalizzazione della spesa all'interno dello stesso MAE, è in netto contrasto con gli obiettivi di difesa e promozione dei nostri fondamentali interessi nel mondo;
l'intreccio tra risorse limitate e ritardo nell'adozione delle riforme necessarie per riorganizzare e qualificare i servizi del MAE, ha penalizzato pesantemente o addirittura interrotto le politiche d'intervento dirette alle nostre comunità all'estero, il cui ruolo strategico nel quadro dell'internazionalizzazione del sistema Italia è universalmente riconosciuto e potrebbe rappresentare, se adeguatamente valorizzato, una delle chiavi di volta per il superamento della crisi che investe il Paese in numerosi ambiti;
occorre una più attenta e incisiva azione del Governo e delle stesse forze parlamentari per non fare regredire ulteriormente l'offerta linguistica e culturale dell'Italia nel mondo, che allo stato attuale è posizionata al minimo storico, con il rischio che si comprometta irrimediabilmente il legame che unisce da decenni l'Italia all'estero con la madrepatria;
tale offerta attualmente si realizza attraverso la rete di scuole italiane e internazionali, i corsi di lingua organizzati dagli enti gestori, i lettorati e gli istituti di cultura, ovvero un insieme di iniziative che accredita la nostra presenza in ambito globale, concorre a veicolare il nostro stile di vita e i nostri prodotti, getta un ponte di dialogo con le nuove generazioni sia di origine che straniere,
impegna il Governo:
ad attivare prontamente iniziative e programmi concreti di sostegno dell'offerta di lingua e cultura italiana, ricorrendo alle risorse individuate da Governo e Parlamento in sede di conversione in legge del decreto-legge 30 67, ammontanti a due milioni di euro, e provvedendo a maggio 2012, n. reintegrare, con il primo provvedimento utile, le risorse volte a qualificare l'offerta di lingua e cultura italiana all'estero; a introdurre una moratoria quadriennale prima di prevedere ulteriori chiusure di uffici consolari o di sedi diplomatiche, escludendo, in ogni caso, ogni ulteriore razionalizzazione che non sia preceduta da una efficace e selettiva riorganizzazione della spesa del Ministero degli Affari Esteri così come di una ponderata valutazione, da svolgere con il coinvolgimento del Parlamento, delle esigenze di carattere amministrativo dei cittadini italiani emigrati nonché del necessario supporto alla promozione del sistema Italia nello scenario globale".

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Come AGL ringraziamo tutti i nostri deputati. Ciò ci consentirà di iniziare il nostro impegno in Brasile
http://agl-alleanzageneraledellavoro.blogspot.it/2012/08/3-agosto-2012-firmata-la-convenzione.html portando delle buone notizie ai 300.000 elettori italiani in quel Paese e ai 31 milioni di oriundi italo-brasiliani.

martedì 7 agosto 2012

IN ATTESA DEL DECRETO INTERMINISTERIALE SULLA SANATORIA, DUE SUGGERIMENTI AL GOVERNO

1) rivedere l'onere a carico del datore di lavoro per sanare la posizione dello straniero. 1000 euro di contributo forfettario più differenze retributive, tasse e contributi per almeno 6 mesi sono sostenibili per una impresa medio-grande ma potrebbero essere un peso insopportabile per un datore di lavoro privato (colf , badanti) o per una piccola o micro impresa, ad esempio artigiana. Sarebbe meglio dunque modulare questo onere in maniera più realistica.
2) è prevedibile il caos su quali documenti (provenienti da organismi pubblici) considerare buoni affinchè lo straniero dimostri di essere in Italia da almeno 6 mesi. O si trova un modo di filtrare questa esigenza con accorgimenti di buon senso oppure c'è il rischio che una interpretazione eccessivamente restrittiva , rigida o, peggio, differenziata da un ufficio all'altro, produca un enorme contenzioso successivo, in caso di diniego.

lunedì 30 luglio 2012

SANATORIA STRANIERI. FATE ATTENZIONE A....

NON pagate chi vi offre dei modelli da compilare. Di solito essi sono disponibili gratuitamente presso gli uffici abilitati (Poste, Banche, ecc.)

NON fidatevi ciecamente di mediatori sconosciuti, anche se si tratta di vostri connazionali

NON firmate false dichiarazioni. In Italia è un reato perseguibile penalmente.

NON pagate intermediari sospetti e falsi datori di lavoro perchè essi non possono garantirvi con sicurezza che la vostra domanda sarà accettata, visto che per questo sono competenti gli uffici preposti i quali potrebbero bloccarla

NON fidatevi della ricevuta di presentazione che vi esibisce il datore di lavoro. Potrebbe essere falsa. Chiedete aiuto, per verificare, a soggetti qualificati

NON presentatevi direttamente e personalmente , se avete il sospetto che qualcosa non vada nella domanda di regolarizzazione, agli uffici di Polizia (che avrebbero il dovere di espellervi in caso di irregolarità) ma rivolgetevi prima a un Avvocato o a un Sindacato che potrete delegare per effettuare i debiti controlli

NON vi fidate di "messe in scena" ma controllate sempre, annotandovi l'indirizzo, dove venite condotti dagli intermediari per firmare qualsiasi documento

NON cercate di farvi giustizia da soli in caso scopriate di essere stati imbrogliati. Potreste passare dalla parte del torto e, nella peggiore delle ipotesi, incappare in personaggi legati alla criminalità organizzata. Chiedete sempre l'interposizione di un avvocato o di un sindacato, anche per tutelare la vostra incolumità.

NON fidatevi di datori di lavoro che vogliano improvvisamente regolarizzarvi. Può farlo, infatti, solo il datore che finora vi ha utilizzato in nero.

NON pagate di tasca vostra il contributo di 1000 euro e gli arretrati di imposte e contributi. Sono infatti a carico del vostro datore di lavoro

NON fidatevi di chi dice di sapere già dei particolari su norme che ancora devono uscire e che stabiliranno ulteriori particolari della sanatoria. Rivolgetevi piuttosto ai Sindacati.

PER OGNI ULTERIORE INFORMAZIONE E TUTELA LE SEDI DEL NOSTRO SINDACATO SONO A VOSTRA DISPOSIZIONE.